» Hanno partecipato a questo progetto in Bulgaria, Italia e Grecia circa 250 bambine e bambini dai 5 ai 7 anni E’ in questa fascia d'età, infatti, che solitamente gli individui iniziano a formare i propri valori, e le proprie attitudini e ad apprendere quali sono i comportamenti considerati appropriati per una bambina e per un bambino. Il sistema educativo è un agente chiave in questo processo, così come la famiglia. La disponibilità di programmi di studio e di materiale formativo su temi quali l'uguaglianza tra donne e uomini, i ruoli di genere, il rispetto reciproco, la risoluzione non violenta dei conflitti nelle relazioni interpersonali, la violenza di genere contro le donne e il diritto all'integrità personale, favorisce lo sviluppo di processi preventivi della violenza di genere sin dall’infanzia, aumentando nei bambini e nelle bambine la loro sensibilità verso queste tematiche e promuovendo lo sviluppo di un atteggiamento critico nei confronti di tutte le forme di violenza quando saranno adulti.
» Uno dei gruppi a cui si rivolge questo progetto è costituito dal personale educativo e scolastico ei tre paesi partner dell’iniziativa. In considerazione della loro relazione privilegiata con la classe, essi hanno un ruolo fondamentale nell’influenzare l’educazione al genere di bambine e bambini. Sollecitare la loro consapevolezza e rafforzare le loro competenze in materia, contribuirà a portare un cambiamento positivo nelle pratiche culturali.
» Un altro gruppo destinatario del progetto è costituito da circa 300 genitori, agenti di primaria importanza nel processo di socializzazione dei propri figli mediante il quale le aspettative della società vengono insegnate ed apprese. La famiglia è infatti l’agenzia di socializzazione primaria ed è in questo ambito che si imparano i primi comportamenti di genere ma è anche il contesto in cui si può avere un grande impatto su bambini e bambine, incoraggiandoli a pensare in modo critico e a sfidare le norme sociali. Senza il loro coinvolgimento e il loro sostegno in questo delicato processo, il cambiamento di prospettiva è difficilmente attuabile.
Possiamo dunque supporre che quanto più sensibili e consapevoli sono gli adulti di riferimento delle bambine e dei bambini, tanto più efficaci saranno nel sostenere questi ultimi a costruire relazioni sane e quanto più possibilmente scevre da pregiudizi di genere.
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